giovedì 2 maggio 2013

Pensieri da bus

Ogni giorno,
mattina quasi alba,
umido.
Nei venti minuti di viaggio
c'è un momento in cui il sole,
quasi d'improvviso,
inizia a scaldare i pensieri ancora aggrovigliati,
e lo fa sempre, un po'arrogante.

E allora le mani.
Mani anziane che gesticolano.
Quasi non vedi nient'altro muoversi.
Se guardi con attenzione,
ogni paio di mani ha il suo vocabolario,
costruito con l'esperienza, col tempo, con le albe.

E lì,
mi perdo.

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