lunedì 1 dicembre 2008

un articolo un po' sconclusionato...datemi dei pareri sinceri!



In ogni viaggio degno di questo nome cambiano non solo gli orizzonti su cui poggiamo lo sguardo, ma i nostri stessi occhi.
Questo è stato particolarmente vero, per quanto mi riguarda, per il breve eppure intensissimo viaggio in Bosnia. Otto volontari su un pulmino bianco, un camion di aiuti giallo e rosso.
Non penso di avere lo spazio sufficiente per raccontare ogni incontro, ogni sguardo, ogni rapporto che si è rafforzato o creato attraverso l’associazione Oltre i Confini, ogni luogo visto vissuto e assaporato.
Mi limiterò quindi a dare una panoramica generale delle mie personali sensazioni e impressioni.
Ho passato le due settimane precedenti alla partenza a studiare, documentandomi per quanto mi fosse possibile su quell’incredibile intrico che sono i Balcani . Intrico religioso, etnico, territoriale, politico, economico. Intrico di interpretazioni divergenti, dissonanti della storia.
Intrico che ha dato vita a una convivenza ricchissima tra culture diverse, ma anche allo spargimento di sangue più grande che abbia visto l’Europa dalla fine della seconda guerra mondiale.
Abbiamo attraversato valli incantevoli dove tutto questo sembra lontanissimo, ma a uno sguardo consapevole non potevano sfuggire i cimiteri che punteggiano il paesaggio e i fori di proiettile ancora visibili sulle case. Mi è sembrato impossibile che tanta bellezza avesse potuto ospitare tanto odio.
Sapevo poco sull’associazione Oltre i Confini. Sono rimasta a dir poco piacevolmente sorpresa. E’ una modalità di intervento che ho amato e condiviso da subito. Un approccio poco invasivo e di scambio per quanto possibile equo di esperienze e conoscenze. Un profondo rispetto che non ha nulla a che vedere con la pretesa superiorità, spesso velata, di molte istituzioni o associazioni umanitarie. La ferma volontà di seguire progetti a lungo termine, la pazienza di seguirne passo a passo lo sviluppo. E soprattutto l’instaurazione di relazioni durature, una continuità nei rapporti umani che va al di là dello scambio puramente materiale.
A questo riguardo vorrei riportare il racconto che Branko, direttore dell'orfanotrofio Dom Porodica di Zenica, ci ha fatto riguardo alla storia della sua struttura e ai rapporti con Oltre i Confini, perchè credo sia esemplare e permetta di cogliere il senso di questo viaggio meglio di tutte le mie parole.
Io avevo 25 anni quando ho aperto l'orfanotrofio, nel 1980. La situazione allora era perfetta: i fondi erano interamente statali e permettevano una qualità molto alta. Eravamo all'avanguardia anche rispetto agli standard europei. Molte le figure professionali (educatori, psicologi, assistenti sociali, medici) che seguivano i bambini. Ne ospitavamo circa 200, per ogni appartamento 12 bambini che vivevano con l'educatore. Una volta usciti dalla struttura venivano seguiti nell'inserimento nel mondo del lavoro, non c'erano problemi di finanziamenti allora... Non che io rimpianga il socialismo!
Durante la guerra la struttura è stata usata per ospitare profughi, mancava tutto...
Una volta finita, abbiamo dovuto riabilitare la struttura per ospitare bambini, che erano 96, paradossale rispetto ai 200 del pre-guerra, ma lo stato sfasciato non aveva la possibilità di seguire il progetto.
In questa fase è stato fondamentale l'aiuto di Oltre i confini, innanzitutto per soddisfare i bisogni elementari. Ho apprezzato molto la modalità del loro aiuto. Anche attualmente molti contatti in Europa e in America ci dicono come dovremmo gestire il progetto, come fare le cose e così via, ma noi già nell'80 le facevamo!!! Non avevamo niente da invidiare agli standard europei. Invece Oltre i Confini vede il nostro progetto, gli piace e non cerca di imporre un suo modello operativo, ma semplicemente ci chiede di cosa abbiamo bisogno per portarlo avanti da noi.
Oggi in Europa c'è questa tendenza crescente ad eliminare strutture di questo tipo per puntare sull'affidamento, e anche i finanziamenti da parte delle associazioni umanitarie vengono dati a progetti di affidamento. Ma in paesi ancora disastrati dalla guerra le famiglie prendono in affido i bambini soprattutto per avere il sussidio, non per dare al bambino l'affetto che merita. Una volta dati in affidamento poi non c'è controllo, non vengono seguiti. Ho visto situazioni di questo tipo in romania, per esempio.
Quello che non sopportiamo è che arrivino gli europei e cerchino di insegnarci come si deve convivere tra croati e musulmani, ci insegnano l'acqua calda!!! Noi abbiamo vissuto insieme almeno 60 anni! Mia moglie è musulmana! Prima non c'era alcun problema, adesso invece a lei servono 5 giorni per avere un visto per Trieste, che io, inquanto croato, posso ottenere subito...
E' una ferita profonda da rimarginare. Oggi la differenza si sente. Se un gruppo di musulmani parla e arriva un croato, i discorsi cambiano...E' una cosa lunga.
Questa lacerazione profonda io ho potuto appena percepirla, non avrei mai compreso appieno se non attraverso l'incontro di persone come Branko, che hanno nonostante tutto il coraggio di raccontare e rivangare quella storia, e la pazienza di raccontarla a noi, che tutto sommato non possiamo che essere interiormente dei bambini, rispetto all'esperienza che ogni bosniaco ha dovuto vivere.
A pensarci bene siamo noi che abbiamo bisogno del loro aiuto. Che si debba imparare dalla storia è una frase fatta, che spesso viene pronunciata con superficialità, ma dovremmo avere tutti l'umiltà di leggere quello che accade qui con un minimo di sguardo critico, con quel po' di distacco che è possibile solo attraverso l'elaborazione del presente attraverso l'esperienza di coloro che hanno vissuto la sua degenerazione nel passato. Accenni di razzismo, di xenofobia sono tutto intorno a noi.
Oggi in Bosnia i bambini croati serbi e musulmani sono tenuti distanti tra loro già nelle scuole, siamo sicuri che qui in Italia vogliamo fare delle classi separate per i bimbi figli di migranti?
Proprio sull'integrazione tra le etnie nelle scuole lavora l'associazione SESAM. Emir e i suoi collaboratori, che abbiamo incontrato a Zenica, e coi quali avrei continuato a parlare per ore, hanno iniziato già nel '95 a seguire i bambini traumatizzati dalla guerra, da allora i bambini coinvolti sono stati 775 nella Rep. Srbska e 3291 nella Federazione. Oltre a questo hanno lavorato per il miglioramento dei problemi di comunicazione e per favorire il processo della pace nelle scuole, con diversi progetti. Ma anche in questo caso preferisco riportare direttamente le loro parole. Emir ha uno sguardo intenso, penetrante, un'espressione seria, quasi cupa, ma mai tesa. Dà immediatamente l'impressione del profondo impegno, del coraggio e della tenacia. Mi ha molto colpito.
"Abbiamo molti problemi per i finanziamenti, dal ministero dell'istruzione non arriva nulla, la politica attuale non si occupa di progetti di questo tipo, a lungo termine, difficili.
Possiamo imparare a vivere insieme e possiamo imparare a perdonare. Lavoriamo sulla formazione degli insegnanti, perchè riflettano sul passato e possano lavorare davvero per la pace nelle loro classi.
Di nostra iniziativa siamo andati in territorio serbo, a offrire questo progetto. E noi siamo musulmani di Zenica. Abbiamo detto loro: "vogliamo lavorare con voi". Non è stato affatto semplice. C'era un misto di sfiducia e paura da parte loro. C'è voluto molto tempo per poter arrivare a parlarsi senza esitazioni, senza paura nè insicurezze.
Ci sono sempre molte resistenze ad affrontare il passato. Se agli insegnanti domandiamo:"volete lavorare per costruire la pace?" rispondono:"DA"(sì) senza esitare. Se invece chiediamo:"volete lavorare sul rapporto col passato?" allora la risposta è "NE" (no)."
Il volto serio di Emir si è sciolto in un sorriso solo quando gli abbiamo comunicato che Oltre i Confini avrebbe contribuito con aiuti finanziari da subito, di lì a due settimane sarebbe arrivato il primo assegno. La loro associazione rischiava di chiudere per mancanza di fondi.
Mi è venuta la pelle d'oca: possibile che proprio la tipologia di progetti che sarebbe più indispensabile sia anche quella più ignorata?Lasciati soli con le loro convinzioni? Mi sono sentita orgogliosa di aver in qualche modo fatto sentire loro, anche solo con la mia presenza, che in qualche modo non sono soli, che apprezziamo il loro lavoro e li stimiamo per quello che fanno. E il sorriso di Emir è stata la ricompensa più grande, ha annullato di colpo la fatica per le ore di viaggio e le levatacce mattutine.
Non credo di dover aggiungere molto altro, se non forse un consiglio a tutti quelli che ne hanno la possibilità di fare questa esperienza. Non tanto e non solo per aiutare la Bosnia, ma soprattutto per ampliare le vedute sul nostro presente, individuale o nazionale che sia.

giovedì 13 novembre 2008


Insomma, non c'è niente da fare.

In questo momento la pioggia si adatta all' instabilissimo umore come non mai.Come un suono sordo dal fondo dello stomaco che non smette, goccioline finissime e fastidiose di...non so che...viscido, opaco si attaccano e trattengono il mio mare nel cielo plombeo.

lunedì 20 ottobre 2008

INTRICO CURIOSITà E INADEGUATEZZA(mia)

INTRICO, matassa aggrovigliata senza alcun bandolo da trovare?

Impronunciabilità, fascino, storia profonda, alba dei tempi. Memorie incrociate, memorie spezzate, discordanti. Propaganda, smarrimento, orgoglio.

Riuscirò a capirci qualcosa?

L'importante è tuffarsi, dico io.

giovedì 2 ottobre 2008

I PREGIUDIZI HANNO UNA SCALA DI GRAVITA'?


I pregiudizi guidano le nostre azioni e i nostri pensieri, dettano le regole per ogni nostra piccola scelta quotidiana: che strada prendere per tornare a casa, dove andare a mangiare un panino, a chi concedere un dialogo e a chi no e così via.


Pregiudizi a partire dall'esteriorità: vestiti stracciati, bruttezza, colore della pelle, paese di provenienza...


Gravissimi! Vengono in mente parole grosse e grandi discorsi in odore di battaglie sessantottine ...


Sinceramente pensavo di esserne abastanza immune, o comunque consapevole. E invece no. Ci siamo tutti dentro fino al collo. Continuamente pre-incastoniamo le persone dentro clichet. Lo siamo quando riteniamo ad esempio che una donna coi tacchi e con vestiti firmati sia per forza una persona superficiale, quando giudichiamo sulla base del giornale che si legge: "dio che idiota, legge i gossip", sulla base dell'attenzione che uno/a dedica alla cura del proprio corpo, sulla disponibilità finanziaria:"i ricchi son sempre spocchiosi e antipatici" E così via...


Pregiudizi meno gravi forse?


Non ne sono tanto sicura, perchè il meccanismo che scatta è esattamente lo stesso, mi sono resa conto che anche io etichetto costantemente le persone a partire dal semplice strato superficiale, dalle apparenze o come le vogliamo chiamare.


Una banalità lo so, ma ci ho sbattuto il muso sentendomi un'emerita cretina, ed è un po' diverso dal parlarne in generale, ve lo assicuro.


sabato 27 settembre 2008

Sclero di mezzanotte con NUOVI RUMORI salvatori

Insomma insomma insommaaaaaaaaaa
Che può succedermi a volte?Sarà solo colpa di un pomeriggio trascorso all’ikea?Paranoie da pesci, lo so. Non devo fare altro che non pensarci, perché alla fine non penso sia così. . .
E poi iniziano a sfuggirmi i pensieri. Mi si accavallano in un turbinio senza senso e la tastiera non mi sta dietro, io non sto più dietro loro.
Dio quanto sono impallinata. Siamo alle solite. Non ho sonno.
Mi accendo un’altra sigaretta e apro la finestra della cucina, woooooooooom!
Un’ondata di rumori nuovi per me. Va bene. Adesso mi concentro solo su quelli, magari mi calmo. Mi piazzo col portatile apollaiata sul davanzale…birr un po’ freddina l’aria eh?
E incredibilmente funziona. Lentamente i pensieri si reolarizzano e passano gradualmente dallo stato anarchico alla molto più rassicurante fase democratica. I piccoli e rompicoglioni vengono fatti fuori. I placidi e suerficiali rimangono saldi. AAAAAAAAAH, sollievo.
Beh...
Avere una nuova casa significa che prima di tutto ti adatti agli ambienti interni, frughi ovunque per capire dove sono le cose che c’erano già e se per caso c’è qualche spazietto per inserire qualche pezzo della tua vita su angoli di scaffali liberi, o dentro armadietti che odorano di vite di altre persone. Poi, e solo poi, inizi a cercare di adattarti anche all’ambiente esterno, che alla fine fa sempre un po’ parte della casa no? Insomma, i rumori della strada sono molto più vicini che in qualsiasi altra casa abbia mai vissuto o sostato, sono al secondo piano su una via ENORME per i miei standard. Pullman, schiamazzi che vengono dal bar qui sotto o semplicemente gente che cammina sotto i portici e quindi sotto un’enorme tunnel-cassa di risonanza architettonica. Sento Un bus, una moto, un’imprecazione in siculo e un ridacchio sempre siculo di risposta. Sento una conversazione tra due donne, un po’ civette a dir la verità, con un sottofondo di tintinnio di chiavi, che sicuramente una avrà in mano. Poi un sacco di tacchi… dio quanto risuonano i tacchi.
Ma tutte ste risate che risuonano saranno genuine?
Mi affascinano un sacco le risate. Qualche anno fa andavo in giro per la mia città di provincia con un registratore. E registravo le risate. Specialmente sui pullman affollati.Aspirate, squittenti, in apnea, tonanti, soffocate, franche, risatine di circostanza, risatone sbruffone, risate vecchie risate giovani, e così via…
Poi ho perso la cassetta.
Ah! Un rumore nuovo!
Proprio qui sotto!
Klang, slump.
Klang, slump
Klang, slump.
Ha un certo ritmo la cosa…
Massììììììììì questo rumore lo conosco!è una bici scassatissima...
Menomale. Mi sento a casa.

giovedì 25 settembre 2008

Antenne antennine antennone da per tutto. Ma le nostre le vogliamo drizzare perfavoreee??

E così eccomi qui...
Tecnologicizzatimati di nuovo alle prese con myspacewebcamtorrentdigitaleterrestrerouterwi-fi-wireless... e ho un blog e scrivo dei postsulblognelweb! (e nel frattempo l'omino della telecom sta trasforando la mia casa in un ricettacolo di onde nocive e diavolerie tecnologiche)
A questo punto citerei Filo che a sua volta citerebbe il buon vecchio Merlino:" Il ventesimo secolo? Guazzabuglio moderno...credimi, sta bene dove sta!"
wow, mi faccio davvero paura.
Ma secondo me anche io faccio un po' paura a tutte le cose di cui sopra. Non ci conosciamo ancora bene.

Beh detto questo...

è un periodo in cui sono moooolto arrabbiata, perchè dovremmo arrabbiarci tutti moooolto di più di così. Vogliamo parlare di libertà? Non intendo quelle cose complicate illuministico-filosofiche, ma la lbertà spicciola, quotidiana.
Beh immaginiamola come un poligono dagli infiniti lati e dagli infiniti angoli, è come se lo avessero iniziato a scartavetrare, a smussare lentamente...diavolo è una cosa orribile no? Io non ho una mente matematica, ma un poligono in agonia fa molta tristezza no?
Siamo tutti obbligati a riempirci di telecomandi e digitali terrestri?Lo siamo davvero?Antenne antennine antennone, popolano la nostra borsetta, il nostro tetto, la nostra casa, a nostra città...

Povere città...Ultimamente sono spuntati sindaci-sceriffi come funghi, e anche quelli che non lo erano lo sono improvvisamente diventati come per qualche strano incantesimo.
Non si può sedersi nelle proprie piazze, non si può sdraiarsi sulle panchine, non si può mangiare un panino in un parco, non si può bere una birra dopo le nove per stradaecc ecc...
La cosa più preoccupante di tutte però è che sono provvedimenti striscianti, sibilanti e silenziosi nell'indifferenza generale. Ci stanno piano piano, un pezzo alla volta, smangiando la Cittadinanza, come tarme.
Massì lasciamo correre, alla fine cosa vuoi che sia un pezzettino piccolopicoolo? Massì, dai anche di quest'altro pezzettino alla fine non me ne facevo tanto, inutele mettere in piedi chissà quali casini e alzare polveroni inutili. Mah, alziamo le spalle, tanto l'Italia si sa come funziona, non si può cambiare niente...
NO! BISOGNA INCAZZARSI INDIGNARSI PROVARE RIBREZZO!
Ma non tanto per chissà quale credo politico-attivista o per qualche particolare visione complottista-geopolitica. No, bisogna raddrizzare la spina dorsale per orgoglio personale, per amore dello spazio in cui viviamo e che fa parte di noi stessi, è parte integrante della nostra personalità, introiettato coi suoi simboli nel microcosmo dei nostri ricordi. Ce lo stanno portando via.
Siamone conapevoli.

martedì 23 settembre 2008

COMPRENSIONI E INCOMPRENSIONI TRA DUE MENTI INNAMORATE, UGUALI ED OPPOSTE.

DIALOGO
1
boccadoro/boccadorata scrive:
posso chiederti una cosa?

boccadoro/boccadorata scrive:
non mi viene in mente un termine

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
dimmi

boccadoro/boccadorata scrive:
come si definiscono gli esagoni, i pentagoni, gli ottagoni eccetera?

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
figure piane

boccadoro/boccadorata scrive:
(non prendermi per pazza)

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
poligoni

boccadoro/boccadorata scrive:
no no

boccadoro/boccadorata scrive:
cioè

boccadoro/boccadorata scrive:
c'è un termine per chiamare quelle figure piane con tanti angoli e tanti lati?

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
poligoni

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
???

boccadoro/boccadorata scrive:
mmm non so

boccadoro/boccadorata scrive:
non mi convince

boccadoro/boccadorata scrive:
se uno ti dice "poligono" a te vengono in mente quelle figure lì?

boccadoro/boccadorata scrive:
il rettangolo per dire è un poligono?

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
http://it.wikipedia.org/wiki/Poligono

boccadoro/boccadorata scrive:
haha

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
per il potere di WIKIPEDIA....

boccadoro/boccadorata scrive:
niente, ero convinta ci fosse un'altra parola e invece no

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
tipo??

boccadoro/boccadorata scrive:
no è che stavo scrivendo e mi serviva giusto quella parola che non esiste

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
beh è semplicemente quella parte di piano divisa dal resto del mondo da una linea di dimensione 1...
boccadoro/boccadorata scrive:
COOOOOOOSA?

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
un poligono

boccadoro/boccadorata scrive:
aaah

boccadoro/boccadorata scrive:
no no fa lo stesso

boccadoro/boccadorata scrive:
ci metterò un'immagine....
DIALOGO
2
Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive
sai cosa sono i numeri primi gemelli???
boccadoro/boccadorata scrive:
no.cosa sono?


boccadoro/boccadorata scrive:
è un indovinello?

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
eeeehhhhhh

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
no

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
una ricorrenza dei numeri primi...

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
sono come noi due...

boccadoro/boccadorata scrive:
oddio, non l'avevo mai pensata così....

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
in realtà non proprio, però l'immagine che destano è bellissima...

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
17 e 19

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
sono due numeri primi gemelli...

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
41 e 43...

boccadoro/boccadorata scrive:
51 e 53?

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
mmm...

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
credo di sì...

boccadoro/boccadorata scrive:
beh poi me lo spieghi meglio se no faccio confusione

boccadoro/boccadorata scrive:
cmq non riesco proprio a immaginarti a forma di 19

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
sai cosa sono i numeri primi??

boccadoro/boccadorata scrive:
certo!(......)

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
due numeri primi gemelli soo due numeri primi vicini tra di loro, ma separati per sempre da un numero pari...

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
per sempre ed inesorabilmente...

boccadoro/boccadorata scrive:
ma è triste!

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
sì infatti...

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
ma infatti noi non siamo due numeri primi gemelli...

boccadoro/boccadorata scrive:
uuuuu che sollievo

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
siamo l'inizio e la fine del nastro di moebius...

Ascolta la tua mente prima di addormentarti, è troppo stanca per mentire... scrive:
un bacio...

boccadoro/boccadorata scrive:
ciao dolce pazzo!

domenica 21 settembre 2008

Freddo?not in my name...


Insomma diciamocelo...è davvero troppo freddo, è un autunno inoltrato che piomba sul coppino con una velocità spropositata.

Spesso siamo metereopatici, io moooolto, ma in questi giorni capita una cosa strana: il freddo e triste autunno non mi rende vogliosa di camini e castagne, nè languida e vestita di grigio, ma cozza tremendamnte con il mio stato psicofisico, che è ancora gallegiante d'estate, di mare, di grano maturo, di fieno, di amore, di gonne larghe e tintinnanti, di treni caldi e affollati, di dolce far nulla...